lia -code

LIALA POLATO

I LAVORI, I PROGETTI e LE OPERE DI LIA-CODE.

“l’artista usa un sistema a 7bit, il famoso sistema binario del linguaggio macchina. Con questo procedimento le parole si trasformano in oggetti reali, è il “WALL CODE”, un modellatore di parole tridimensionali, i pieni e i vuoti che vediamo nelle opere di quest’artista sono parole.” (F.C.)

L’OPERA A 7BIT

LIA-CODE

Le luci, le ombre, le forme generate dalla composizione assurgono a un significato superiore, sono la raffigurazione del rapporto che l’umano ha con la comunicazione, ci portano in un colpo solo alla scrittura cuneiforme, alla nascita delle civiltà e agli algoritmi dell’informatica. Queste opere ci immergono in una dimensione emozionale che crea un equilibrio tra gli albori della parola e il problema dell’incomunicabilità, ci addolciscono il cuore con un canto muto di lettere simbolo, che ci raccontano frasi criptate che ci fanno scoprire l’essenzialità del valore della comunicazione e contemporaneamente ci fanno provare compassione per il difficile cammino del rapporto tra gli esseri umani. (F.C.)

Una selezione di alcuni lavori recenti

“Vortici Emozionali” segna una nuova esperienza nella riflessione di Liala Polato, perché cerca di indagare l’aspetto emotivo che questa pandemia ha provocato intorno alle sue relazioni interpersonali, quindi ancora un tema di approfondimento sulla parola, ma questa volta più intimo.

LIA-CODE E’ UN CODICE BINARIO A 7 BIT RACCHIUSO NELLE OPERE DI LIALA POLATO

LIA-CODE 7bit

Ogni opera della Polato cela, nelle ricorrenze dei segni geometrici, parole compiute, sviluppate appunto, attraverso il codice a 7bit. Nelle sue opere troveremo scritto, per esempio, il nome di Artemisia o lettere dell’alfabeto o ancora frasi, se sapessimo leggere questo linguaggio, se, quindi, simbolicamente riuscissimo a entrare nel vero significato della parola. L’origine di tutto questo è un moto di ribellione all’uso moderno della parola, spogliata della sua verità e utilizzata per identificare.

L’intenzione è interpretare l’idea come l’edificazione della medesima. In una società dove tutto è da catalogare, codificare o riassumere con un termine, un aggettivo o un sostantivo di appartenenza, nasce una mia ribellione alle “parole”.

Liala Polato